“Ci sono due tipologie nel comportamento umano: fuggire dal dolore e rifugiarsi nel piacere.”

da | 15 Ago, 2023 | società, Salute, Scienza e Nutrizione | 0 commenti

“Painkiller”, la nuovissima serie di Netflix, arriva dritto al bersaglio come un pugno nello stomaco.

La nuova serie di Netflix “Painkiller” è uscita lo scorso 10 agosto: difficile non rimanerne affascinati e guardarla tutta d’un fiato, come è successo a noi.

“Painkiller” è liberamente ispirato da un articolo del New Yorker The Family That Built an Empire of Pain di Patrick Radden Keefe e dal libro Pain Killer: An Empire of Deceit and the Origin of America’s Opioid Epidemic di Barry Meier, due testi che denunciano l’abuso di oppioidi nell’America dei primi anni 2000, sotto la spinta di marketing aggressivo dell’azienda farmaceutica Purdue Pharma.

Non è nostra intenzione spoilerare la serie, ma porre l’attenzione su quello che è il fondamento su cui si basa “Una Montagna di Salute”: lavorare sulla prevenzione per evitare il più possibile, se non dove necessario, il ricorso eccessivo alla farmacologia.

“Painkiller” è uno spaccato, seppur romanzato, dell’utilizzo sregolato di farmaci in America, dove il dolore non è più accettato come componente di un percorso di malattia ed eventualmente, di lenta guarigione e dove la mancanza di dolore viene tramutata nella ricerca del piacere: una volta sottolineato questo, diventa molto breve il passaggio dalla mancanza di dolore alla voluttà del piacere, dall’anestesia data da un farmaco antidolorifico alla dipendenza ad un farmaco oppiaceo.

Uno scioccante 81% degli americani prende almeno una medicina al giorno.”

La situazione non è certo migliore a casa nostra. Nel rapporto nazionale sull’uso di farmaci, che vi invitiamo a visionare, si evince che nel 2022 più di 6 cittadini su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione di farmaci, con un aumento della spesa pro-capite e dei consumi con l’aumentare dell’età. Quanti di questi potevano essere evitati suggerendo ed impostando un cambiamento di stile di vita?

In quello che è il nostro concetto, quello di “medicina funzionale”, non si combatte l’uso corretto di farmaci: sappiamo bene che molte persone sono in vita grazie ai principi attivi e agli avanzamenti della moderna medicina; ci chiediamo solo quale sia l’opzione più efficace con meno effetti collaterali possibili e se questa venga vagliata dal personale medico o dal paziente stesso (quando si parla di farmaci di libera vendita), prima di decidere di ingerire una pillola invece di cambiare “la causa” che si trova realmente alla base del nostro dolore.

“Un paziente andò dal medico e gli disse: dottore quando faccio questo, sto male. Il medico gli rispose: allora smetti di farlo.”

In molti articoli scientifici i farmaci prescritti e abusati sono ritenuti essere causa di morte più che l’eroina e la cocaina in combinazione. Secondo la famosa rivista scientifica Jama (Journal of the American Medical Association), sono sempre più le persone che muoiono ogni anno per l’uso scorretto di farmaci: è sconcertante però capire che si tratta di morti non legate ad un abuso, come potremmo pensare, ma a causa degli effetti collaterali del farmaco prescritto.

Dalle ultime evidenze basate sulla pratica medica lo specchio moderno sembra essere questo: molto spesso chi ha dolore prende un farmaco, senza indagare sull’origine del dolore stesso; spesso i farmaci sono abusati in quantità e creano effetti collaterali a breve e lungo termine disastrosi (vedi l’uso smisurato di protettori gastrici che maschera l’insorgere di patologie cancerogene o l’abuso di farmaci anti infiammatori che causa problematiche gastriche) ma è in aumento anche il numero di casi di persone che si ammalano e che muoiono a causa degli effetti collaterali di farmaci utilizzati correttamente.

Concludendo, il fatto che la piattaforma Netflix si sia interessata a questo argomento creandone una serie che sta spopolando, mostra un elevato interesse su quella che è stata l’emergenza in America e che potrebbe diventare presto un urgenza in Europa e in Italia, la dipendenza da farmaci e/o il loro uso inappropriato e/o gli effetti collaterali dei farmaci stessi.

Le due più importanti armi che abbiamo tutti a disposizione, indipendentemente da ceto sociale, cultura e luogo in cui si vive, sono la consapevolezza e la prevenzione. Cosa ne diresti di iniziare ad usarle?