Mangiare è il nostro comportamento più comune. Normalmente lo facciamo ogni giorno, almeno tre volte al giorno, se non di più.
Gli scienziati ci hanno spigato che ci sono degli ormoni che accendono l’interruttore legato al nostro senso di fame quando abbiamo lo stomaco vuoto e lo spengono quando siamo sazi.
Non ci spiegano però quando mangiamo per fame nervosa e il nostro stomaco è chiuso e già sazio, oppure quando ” ci si chiude lo stomaco”, per esempio se siamo agitati o preoccupati per qualcosa in particolare, mentre fisicamente avremmo necessità di essere nutriti.
Un errore comune che si fa è quello di considerare che i cibi abbiano dentro di sé i sapori che creano il gusto. La realtà è ben diversa e mette al centro l’uomo e la sua esperienza personale con quello che mangia.
Il cibo non contiene le molecole del gusto, ma provoca nel nostro organismo una serie di risposte che, in base a come siamo fatti e quello che viviamo in quel momento, crea il gusto.
La neurogastronomia è proprio questa scienza, che mette in primo piano i sensi di ogni persona, coinvolti a tutto tondo nella valutazione e nella scelta dei cibi. Uno dei pionieri della neurogastronomia è il dott. Gordon M. Shepherd. “Sono approdato a questo nuovo campo di ricerca, dice Shepherd, cercando di capire come il cervello crei le immagini degli odori. I risultati che ho ottenuto, che si sommano a quelli di altri studi di laboratorio condotti in tutto il mondo, stanno modificando radicalmente l’idea che si ha dell’olfatto: se prima lo si considerava uno dei nostri sensi più deboli, oggi si pensa che nella nostra vita quotidiana sia uno dei più importanti proprio per il ruolo che riveste nel sapore» .
Un altro importante esponente della neurogastronomia, il dott. Holley, ci dice che “quando annusiamo non sentiamo solo un odore, quando
assaggiamo non sentiamo solo un gusto. Abbiamo ricordi. Soffriamo. Gioiamo. Speriamo. Odiamo. Dialoghiamo con il corpo nella sua totalità, pretendiamo, osserviamo ed è il cervello, non la nostra riflessione cosciente, a coordinare tutti questi processi.
Per chi volesse approfondire questi concetti o anche solo riflettere maggiormente su di essi, di seguito indichiamo i principali libri dei due autori citati.