Siamo a Beleo, un piccolo borgo nel Comune di Casina, nel cuore dell’Appennino Emiliano, tanto caro a Matilde di Canossa.
Qui sorge Shanti, l’azienda agricola di Nino Cioffi e Luca Ferri, con sede in un vecchio mulino dell’ 800 restaurato sapientemente e nel massimo rispetto dell’ambiente circostante, grazie alla laurea in architettura di Luca e agli approfondimenti sul tema della progettazione di edifici ad energia quasi zero e architettura sostenibile al Politecnico di Milano.
Con passione e impegno, l’azienda è diventata un punto di riferimento per una produzione agricola di alta qualità e sostenibile.
Ciò che rende unico Shanti è il suo impegno per pratiche agricole non invasive, utilizzando metodi “earth friendly” per ridurre al minimo l’impatto ambientale e preservare la biodiversità.
Combinando l’innovazione con un profondo rispetto per la natura, i proprietari di Shanti, Nino e Luca, svolgono un ruolo fondamentale nell’agricoltura locale, poiché la loro filosofia va addirittura oltre la tradizionale agricoltura biologica: lasciano che la natura faccia il suo corso e produca al suo ritmo. Non usano fertilizzanti o rifiuti animali. Promuovono anche la rotazione delle colture per mantenere la fertilità del suolo e limitare la diffusione delle malattie.
Luca ha radici profonde nella terra e una lunga tradizione agricola. È toccato a lui prendere in mano le radici e preservando le tradizioni agricole, adattandole alle necessità moderne. Nino, d’altra parte, proveniva da un’attività di caffetteria in città, a Milano, ma sentiva il bisogno di trovare una dimensione spirituale di libertà che il suo stile di vita frenetico non poteva offrire. Negli ultimi anni, entrambi hanno scoperto i benefici della meditazione per il benessere mentale e spirituale. Ispirati da questa pratica millenaria, hanno deciso di creare uno spazio dedicato alla pace e all’armonia, un rifugio dalla frenesia della vita moderna.
Nel 2015 hanno acquistato il terreno su cui sorgono attualmente un noccioleto, alberi da frutta, una piccola area di orto e coltivazioni di bacche di goji, farro e ceci e pochi anni dopo, nel 2017 hanno aperto il loro laboratorio, dove hanno creato una prelibatezza venerata: la pasta. Nino e Luca realizzano circa 15 formati e tipi di pasta con il loro farro Dicocco e i ceci, garantendo con questo secondo tipo di pasta, una ottima fonte di carboidrati senza glutine anche per i celiaci che vogliono nutrirsi con prodotti biologici non industriali.
Si possono gustare paste al naturale di farro e ceci, ma anche paste aromatizzate con erbe, frutti di bosco e alghe. Talvolta vengono utilizzati anche grani antichi, acquistati direttamente da piccoli produttori locali.
Nino e Luca sono particolarmente orgogliosi della pasta. “Non è solo salutare”, dicono, “ma poiché siamo su una collina a 550 metri dal mare, i cereali e i fagioli hanno un sapore speciale che li rende deliziosi”. In conclusione, Shanti rappresenta il connubio perfetto tra gusto e sostenibilità, con prodotti che soddisfano gli amanti della pasta e sono frutto di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente. La dedizione di Nino e Luca nel creare un ambiente sereno e tranquillo si riflette anche nel cibo delizioso che servono, in modo che tutti possano godere di un senso di pace e autenticità, raggiungendoli a Beleo, magari per delle degustazioni o per partecipare ai vari corsi cucina o di yoga che vengono organizzati.
“ll termine “Shanti” indica uno stato di pace interiore assoluta e serena imperturbabilità – racconta Luca-. Questo stato si caratterizza per l’assenza di pensieri frenetici generati dalla mente. Una persona che ha raggiunto questo ritmo è estremamente equanime, equilibrato e centrato. Grazie a questa centratura, riesce a vivere nel momento presente con perfetta concentrazione e serenità.
Luca e Nino hanno entrambi iniziato il loro percorso di meditazione, ma in tempi diversi. Luca ha iniziato a 17 anni, mentre Nino nel 2012. Entrambi seguono gli insegnamenti di Paramhansa Yogananda, autore di “Autobiografia di uno Yogi”.
Il dott. Simone Bertani, agronomo che cura le aziende a km zero del nostro Appennino, ci racconta di Nino e Luca. ” I ragazzi di “Shanti” sono partiti con l’ottica della biodiversità, iniziando con la coltivazione di un nocciolo e poi del farro. Quasi fra i primi nella nostra zona ebbero la geniale intuizione che il farro potesse essere ottimale come farina e per ottenere una pasta di ottime qualità organolettiche. Nino e Luca coltivano rosa canina, bacche di goji, erbe officinali e questo rende Shanti una vera azienda della biodiversità genetica vegetale, in particolare dell’agrobiodiversità. “
Con il termine agrobiodiversità o agrobiodiversità si intende l’intero patrimonio di risorse genetiche vegetali, animali e microbiche, attraverso l’azione dei meccanismi biologici e della selezione naturale, attraverso l’evoluzione e l’accumulo a lungo termine, dall’inizio dell’agricoltura, circa 10.000 anni fa, che generazioni di agricoltori e allevatori hanno addomesticato, selezionato e trasferito da diverse regioni geografiche tutte quelle specie da cui si possono ricavare prodotti utili all’uomo.
Poiché l’uso della biodiversità agricola genera flussi di beni e servizi, è diventato di uso comune il termine generico di “risorse genetiche”.
Le risorse genetiche sono il patrimonio genetico di una specie o altra entità subspecifica (varietà, ecotipi, cultivar, ecotipi, ecc.), siano esse piante, animali o microrganismi, che rivestono un valore effettivo o potenziale per l’alimentazione e l’agricoltura.
La perdita di biodiversità si traduce sempre in perdita di ricchezza, poiché insieme alle specie e alle razze locali scompaiono i paesaggi, i prodotti e le culture locali ad esse associate.