Mind full o mindfulness?

da | 20 Apr, 2023 | Benessere | 0 commenti

mindfulness

Cos’è la mindfulness?

Perché vi parliamo di mindfulness? Perché l’abbiamo sperimentata e ne abbiamo capito il grande valore che ha nella società moderna.
Chi di noi vive veramente quello che sta facendo, con la mente e il corpo, al cento per cento?
Tante volte ci sentiamo dire che non sappiamo cosa abbiamo mangiato la sera prima, non abbiamo idea di quanti passi abbiamo fatto in una giornata o di quante persone abbiamo salutato.
Vivere qui e ora. Nel presente. Raggiungere la consapevolezza di quello che facciamo, sia anche solo del caffè che stiamo assaporando la mattina al bar, per quei due minuti che dedichiamo a noi stessi prima di partire per il lavoro.



Questo è quello che ci meritiamo: essere dentro a noi stessi quando lavoriamo, rilassarci quando riposiamo, mangiare quando abbiamo fame e non quando ce lo dettano gli altri o veniamo stimolati dall’esterno.
Per mindfulness si intende un’attitudine da coltivare attraverso una pratica di meditazione sviluppata partendo dai precetti del buddhismo e volta a portare l’attenzione del soggetto in maniera non giudicante verso il momento presente.
Una gran quantità di pensieri negativi deriva dalla critica che il soggetto fa a sé stesso per il fatto di sentirsi ansioso, depresso o a disagio. Ai pensieri negativi (primari) che alimentano i disagi emotivi, si aggiungono ulteriori pensieri improduttivi (secondari) su di sé.
Questo meccanismo di autoaccusa e auto biasimo genera una spirale che dà origine al ruminìo depressivo.
La persona si pone così in una condizione di nemica anziché di alleata di se stessa. L’allenamento della consapevolezza permette di affinare l’attenzione verso questi meccanismi che deteriorano l’umore e depotenziano le capacità di ripresa psicologica o la prevenzione delle recidive depressive.

La meditazione mindfulness è praticata sedendosi con gli occhi chiusi, a gambe incrociate su un cuscino o su una sedia, con la schiena dritta. L’attenzione è posta sul movimento dell’addome quando si respira o sulla consapevolezza del respiro, mentre si espira e si inspira dal naso.
Se ci si distrae dal respiro, si nota passivamente che la mente vaga, ma in un modo accettante, non giudicante e quindi si torna a concentrarsi sul respiro. Si può imparare a fare mindfulness, esistono numerosi corsi tenuti da professionisti seri e competenti. Bisogna però partire da un passo precedente, quello di rendersi conto di essere sotto stress, agitati, nervosi, arrabbiati e che questo NON faccia parte della nostra quotidianità.
“Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute a conoscenza”. Ce lo ricordava Dante, in un canto dell’inferno, ottocento anni fa.