Nutri al meglio il tuo corpo per mantenere la tua mente sana e brillante.

da | 4 Giu, 2023 | Salute, Scienza e Nutrizione | 0 commenti

Quando Ippocrate, vissuto nel 400 A.C. affermava “Fa che il cibo sia la tua medicina”, intendeva sottolineare l’importanza di una corretta alimentazione per il mantenimento della salute e la prevenzione delle malattie. Secondo Ippocrate, considerato il padre della medicina occidentale, l’alimentazione giocava un ruolo fondamentale nella promozione della salute e nel trattamento delle patologie, contribuendo a mantenere il corpo in equilibrio e ad affrontare le malattie in modo naturale.

La nostra alimentazione influisce direttamente sulla salute del nostro cervello e delle nostre funzioni cognitive. Purtroppo, spesso non consumiamo abbastanza cibi nutrienti per mantenerlo in buona salute. Questa situazione, in passato legata alla carenza di cibo e dalle carestie, nei giorni nostri è creata dall’uomo moderno.

Mentre molti sono consapevoli del fatto che la nostra dieta impatta sul nostro benessere fisico, non riceviamo ugualmente informazioni sufficienti sull’importanza di nutrire adeguatamente lo sviluppo e il mantenimento di un cervello sano.

Si dovrebbe puntare sempre più ridurre il consumo di cibo spazzatura e con pochi nutrienti e invece indirizzarci su alimenti ricchi di micronutrienti essenziali e acidi grassi, altrimenti il nostro cervello rischierà di non avere abbastanza carburante di qualità.


Il cervello, questo (s)conosciuto organo bisognoso di nutrimento sano.

Il cervello è la sede della nostra personalità e della nostra mente, coinvolto in processi decisionali, generazione di idee, controllo degli impulsi ed esperienze emotiva. È responsabile delle funzioni cognitive come la memoria, il linguaggio e l’attenzione.

I lobi frontali sono coinvolti nel giudizio e nella risoluzione dei problemi, i lobi parietali sono legati all’attenzione, i lobi temporali sono responsabili dell’udito e della memoria, mentre i lobi occipitali si occupano del processo visivo.

Le diverse regioni cerebrali lavorano in sinergia, non sono isolate, possono essere soggette a disfunzioni ed essere influenzate da una vasta gamma di fattori ambientali, come l’alimentazione, l’esercizio fisico, la privazione del sonno e gli squilibri ormonali.

Per esempio, è diventato ormai chiaro che le alterazioni cognitive ed emotive del cervello sono il risultato di sottili differenze nella connessione e nella struttura cerebrale che si sviluppano durante la crescita. Durante la formazione fetale del cervello, numerosi fattori interni ed esterni possono ostacolarne lo sviluppo, tra cui malattie genetiche e metaboliche, disturbi del sistema immunitario, malattie infettive, traumi fisici, sostanze tossiche, fattori ambientali e carenze nutrizionali.

Interruzioni nello sviluppo del sistema nervoso aumentano il rischio di condizioni come il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), il disturbo dello spettro autistico (ASD) e disturbi della comunicazione, del linguaggio e della parola come la dislessia.

Studi condotti nei Paesi Bassi e in Cina su bambini nati durante o dopo carestie hanno dimostrato che l’esposizione delle madri alla fame è correlata a un aumento del rischio, negli anni successivi, di disturbi psichiatrici come la schizofrenia.

Cibo, cervello e intestino.

Oggi si sente frequentemente affermare che il percorso verso il cervello passa attraverso il tratto gastrointestinale: non si tratta solo di un modo di dire, ma è una verità effettiva.

La nostra massa cerebrale e il nostro intestino sono interconnessi in maniera così stretta che una percentuale significativa della serotonina, la sostanza chimica essenziale per la nostra felicità, viene effettivamente prodotta nell’intestino e poi trasportata direttamente nel cervello attraverso il nervo vago.

Di conseguenza, l’intestino è spesso definito come il nostro “secondo cervello”.

Viene quindi intuitivo capire l’importanza di fornire al nostro stomaco e intestino del “carburante” di buona qualità e evitare alimenti vuoti di nutrienti.

Pensiamo solo a ciò che accade quando il nostro sangue non contiene abbastanza zucchero (ipoglicemia): questa carenza, anche se temporanea, può alterare il pensiero, rendere una persona nervosa o aggressiva, provocare svenimenti o persino indurre il coma. Numerosi studi hanno dimostrato che cambiare la dieta può aiutare a migliorare la salute generale del cervello, ridurre i marcatori di infiammazione nel cervello che possono contribuire alla depressione e ad altri disturbi mentali e avere un impatto positivo sul benessere e sull’umore.


Quando il filosofo Ludwig Feuerbach affermava che “siamo quello che mangiamo”, stava esprimendo un concetto fondamentale riguardante l’identità umana e la sua relazione con il cibo. Feuerbach sosteneva che la nostra natura e la nostra essenza sono direttamente influenzate dalla nostra alimentazione e dal modo in cui ci nutriamo.

Secondo Feuerbach, ciò che mangiamo ha un impatto profondo su di noi a livello fisico, mentale ed emotivo. Egli riteneva che il cibo sia una fonte primaria di energia e sostanze nutritive che vengono assimilate dal nostro corpo e che influenzano la nostra salute fisica e il nostro benessere complessivo. Ciò significa che la qualità e la quantità di ciò che mangiamo possono avere un effetto diretto sulla nostra salute e sul nostro stato d’animo.

Inoltre, Feuerbach sosteneva che la nostra relazione con il cibo riflette la nostra relazione con il mondo esterno. Egli affermava che ciò che scegliamo di mangiare e come ci nutriamo può riflettere le nostre preferenze, i nostri valori e il nostro rapporto con la natura e gli altri esseri viventi.

Ciò implica che la scelta consapevole di ciò che mangiamo può avere un impatto significativo sulla nostra salute fisica, sul nostro benessere mentale ed emotivo e sulla nostra connessione con la natura e gli altri esseri viventi, ma anche che un mangiare disordinato e vuoto può condizionare il nostro cervello, così come abbiamo letto finora in questo articolo.

Mangiare consapevolmente è la strategia migliore per aiutarci a pensare, lavorare e vivere meglio.